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22 aprile 2012

Di scarpe e di domeniche

Brutta giornata, la domenica. Lo so, lo dicono tutti, ma del resto questo è un blog senza pretese e come tale non ha la pretesa di dire cose non banali; la domenica non mi piace perché è spenta e grigia, e sta esattamente in mezzo ai due giorni della settimana che invece preferisco: il sabato, perché il sabato quando non lavoro faccio cose che mi piacciono, ed anche se lavoro faccio qualcosa che mi piace - e il lunedì, che è in assoluto il giorno più bistrattato e più bello. Il lunedì è giorno di pelle profumata di doccia, di vestiti scelti con cura la sera prima, di zaino ripulito dalle macerie cartacee accumulate nel corso della settimana, di buoni propositi, di serate etiliche in taverna con le amiche a 'stramaledire gli uomini, il tempo ed il governo' - domani sarà anche giorno di esami del sangue, e tremo all'idea di dovermi avventurare in bicicletta fino all'ospedale con lo stomaco vuoto, e poi attendere quei due o tre secoli col numerino in mano, per poi arrivare finalmente tra le mani di una qualsiasi infermiera maleducata (le infermiere di quell'ospedale lo sono sempre!) che mi dissanguerà mentre io cercherò di non svenire e sopratutto di non guardare.
Questa domenica non è stata poi così male, un risveglio tenero tra le braccia del fidanzato e una colazione a base di caffé latte, cereali e brioche consumata intorno all'una di pomeriggio, fare l'amore e becchettarci come passerotti e poi un gelato e un giro tra le bancarelle e tutte queste belle cose da persone innamorate - o che almeno ci provano, no?.
Questa domenica è stata migliore di altre perché ho comprato un paio di scarpe nuove, e Dio sa quanto raramente regalo qualcosa a me stessa per il solo gusto di farlo, e poi le ho indossate in casa per fare le pulizie perché ne ero e ne sono entusiasta e godo dei miei piedi piccoli inguantati in queste calzature nuove, che non sono il mio genere ma sono scarpe che piacciono molto alla donna che vorrei diventare un giorno, un giorno lontano ma neanche troppo di quando sarò adulta e, speriamo, serena ed elegante e profumata e sorridente e aggettivipositiviacaso, fate voi.



E poi ho fatto la smorfiosa, mi sono fotografata da sola, mi sono buttata in doccia ed ho goduto del mio nuovo shampoo e della crema alla papaya - e mi sono sentita molto sciocca, molto poco femminista, molto superficiale, molto ragazzina, molto esibizionista, molto felice di una domenica che non è stata brutta come le altre; lo devo a delle scarpe nuove, lo devo alla primavera, quasi sicuramente lo devo a te(o), e buonasettimana a tutti, ma sopratutto a me. 

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