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10 giugno 2012

La doccia della domenica

Si comincia con l'accendere la luce crudele dello specchio in bagno tenendo a portata di mano non una bensì due pinzette per sopracciglia: una di forma squadrata per togliere il grosso, una appuntita per rifinire - le hai lasciate un po' perdere ultimamente, è ora di cambiarne la forma, rendile più sottili, più dure.
La pelle dell'arcata sopraccigliare è come se non fosse più tua, negli anni è diventata insensibile al dolore e si arrossa appena; a lavoro finito, e ci vogliono sempre quindici minuti circa, sciacquati il viso con acqua tiepida e sapone neutro, lentamente, godendo della schiuma tra le dita.
E' il momento della maschera per il viso agli agrumi, spremila sulle mani e poi accarezzati il volto e il collo, piano, con movimenti circolari - cela i lineamenti, abbonda col prodotto, non essere avara, e ora guardati, la faccia è bianca e solo gli occhi sono neri, immensi, medita se farti una foto da postare su facebook per recitare la parte che preferisci, quella della 'tipa alla mano che sa prendersi in giro'.
Lascia stare, la vasca è quasi piena d'acqua bollente e profumata, hai versato un quantitativo generoso di bagnoschiuma al muschio bianco, la schiuma invoca il tuo nome, sei già nuda e immergi il piede destro, poi quello sinistro, e ti siedi, t'inabissi fino alle scapole e chiudi gli occhi, lasciando che la maschera di bellezza faccia effetto - la senti penetrare nei pori, rassicurante e fresca, quando inizierà a bruciare potrai sciacquarla via di prepotenza, il getto della doccia ben puntato sulla fronte, e aspettare che scivoli tutta nell'acqua che si sta intorbidendo.
E' giunto il momento d'insaponarsi con calma, si comincia dalle braccia, poi le spalle, il seno, la pancia, l'inguine, le cosce e i polpacci - i polpacci hanno bisogno di una passata lieve di rasoio, il rasoio è una carezza ruvida che fa la pelle levigata, i tuoi piedi sono appoggiati al bordo della vasca, li guardi e sono piccoli e perfettamente rosa, sono piedi di bambina che piacciono agli uomini, che piacciono a te, li insaponi piano canticchiando un melodico De Andrè.
Riprendi tra le mani il doccino, lo passi tra i capelli, e poi riempi le mani di shampo alla camomilla per rendere le chiome più chiare - rimpiangi quei giorni in cui un flacone durava forse due settimane, avevi i capelli lunghissimi, ora basta una goccia delle dimensioni di una moneta, frizioni lentamente il cranio, insisti sulla nuca e dietro alle orecchie, emulsioni con acqua e guardi la schiuma cadere in larghe goccie bianche e concentriche.
Risciacqui, senza fretta, che non rimanga nulla, e quando non c'è più rischio che tu possa ingoiare lo shampo ti riempi la bocca d'acqua, la sputi in aria, fingi di essere una fontana - togli il tappo, guardi il tuo corpo riemergere lentamente dai flutti domestici, lo risciacqui, ti alzi in piedi: sei nuda, bagnata e vulnerabile, sgoccioli a ogni movimento.
Ti avvolgi nell'accappatoio, nell'unica tasca disponibile infili la crema per il viso, quella per il corpo, il deodorante - resti nuda in piedi in camera tua, avvolgi la testa in un asciugamano, prima il viso.
Immergi un polpastrello nella crema al cetriolo, generosamente pattini con le dita sul volto, a occhi chiusi, e poi infili i pantaloncini, la maglietta del pigiama, passi il deodorante stick sotto le ascelle, i polpacci iniziano a pruderti - il prezzo da pagare per la passata di rasoio; la crema per il corpo è quella da grande occasione, quella di Chanel, la spalmi con calma dalle ginocchia alle dita dei piedi ascoltando colonne sonore della Disney, ti soffermi a godere dell'acuto di Megara (io sento dentro 'puoi fidarti', mentre la testa mia 'non lo fare') e sorridi tuo malgrado.
Sei pronta.
Idratata, profumata, pulita - per qualche ora, solo qualche ora...senza peccato.

Dio non mi ha concesso il dono della Fede, in questo giorno che è un giorno santo io non sono invitata alla sua mensa, non ho modo di liberarmi dai miei peccati, e non ci sono parole di Cristo che possano salvarmi - ciò che mi rimane, l'unico Rito che ancora mi concedo è la doccia della domenica, che lavi via tutto quanto accumulato nella settimana appena trascorsa (smog, nicotina, alcolici, bestemmie, delusioni, risultati, battiti di cuore, battiti di ciglia, spaventi e rivelazioni) e aiuti ad affrontare degnamente quella che invece è in arrivo.
E buona settimana a tutti.

4 commenti:

  1. Wow Vanna. mi hai fatto venire voglia di andare a ri-farmi la doccia. :)

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  2. Fai poco la paraculo che è tutta colpa tua e delle altre ragazze lillose se sono diventata così fissata con doccia e makeup, mi avete rovinata :D cazzate a parte, grazie :) sempre dolcissima.

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  3. Gran cosa! Grazie della visita :)

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