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17 marzo 2013

Il titolo è tutorial di bellezza per gente che non ha voglia di sbattersi

Volevo scrivere un post sul nuovo Papa, ma poi ho deciso che Francesco mi è così simpatico che non vale la pena di fare del facile umorismo, quindi scriverò di qualcosa che mi compete decisamente di più... E sopratutto non è così pretenzioso come un commento all'Angelus che ho sorprendentemente ascoltato stamane (non so perché l'ho fatto, forse perché ho una morbosa curiosità nei confronti di tutto ciò che non mi riguarda - ah, e ancora non ho capito bene cosa sia l'Angelus!). 
Oggi facciamo storie di ragazze, quindi uomini siete avvisati: stiamo per inoltrarci nel magico mondo della cura della bellezza, fuggite finché potete che oggi c'è tanto sport in TV!

Non so voi, ma io adoro i tutorial di bellezza, un paio di anni fa ne macinavo a decine più o meno tutti i giorni: avevo molto tempo da perdere che dedicavo all'imparare a truccarmi, e sinceramente non è stato tempo speso bene. Con le mani ho la stessa delicatezza di un muratore bergamasco, sono fisicamente incapace di avere pazienza e la mia precisione... Beh, la mia precisione lascia alquanto a desiderare.
Ciononostante i tutorial mi sono stati utili ad imparare le basi per non andare in giro come uno zombie, e alcuni insegnamenti li porto nel cuore e nel beauty case, anche se non sarò mai una di quelle che impara a mettersi, che so, il pigmento coi brillantini - insomma, salvo rari casi rimmel ed eyeliner mi bastano e mi avanzano, insieme a fondotinta e cipria, al resto posso tranquillamente rinunciare.

Quindi, benvenuti ai consigli di bellezza non richiesti per donne a cui della bellezza frega meno di niente: in altre parole, cosa faccio per mantenermi più o meno in ordine ogni giorno senza dover spendere tempo e denaro in un'occupazione necessaria, ma che non m'interessa?
Magari più avanti parleremo di make up in senso stretto, o magari di quanto siano insopportabili i miei capelli e un giorno potrei persino spingermi fino ai confini del mondo fashion (sempre per ragazze pigre e pragmatiche che non desiderano altro che essere graziose investendo meno risorse possibili) ma oggi nello specifico parlerò delle peggiori Croci che spettino alle femmine: le sopracciglia e, ahimé, i baffetti.

Non so voi ma io mi sono accorta di avere delle brutte sopracciglia (decisamente folte per un faccino così piccolo) intorno ai quattordici anni e quindi ho iniziato a depilarle, solo che non sono andata dall'estetista, no, ho peccato di superbia e ho fatto tutto da sola... E il risultato è stato a dir poco indecente.
Innanzitutto le avevo completamente depilate al centro, e tra gli occhi mi passava una specie di autostrada, tra l'altro costellata di brufoli, visto il periodo di pesantezza ormonale che ogni ragazzina conosce.
Per trovare la forma giusta ci ho messo circa tre anni, e senza mai andare dall'estetista.
Le ho avute troppo sottili, troppo spesse, troppo curve, troppo dritte, troppo incazzate, troppo clown che piange: sempre troppo, troppo e troppo. Insomma, un casino, e per circa tre anni sono andata in giro con una faccia che era sempre molto ridicola.
Altro problema del farsi le sopracciglia è costituito dall'errore che rende ogni sforzo di non somigliare a Elio piuttosto vano, togliere il cosiddetto pelo portante: quell'unico pelo che in quell'esatto punto regge il resto del sopracciglio, tolto quello si perde la forma ed è tutto da rifare, e decisamente si rifà male.
Sì, perché trovata la forma è impossibile cambiarla senza incorrere in risultati grotteschi: a ogni ragazza spetta un'unica forma di sopracciglia, in rapporto 1 a 1 - tutto il resto è morte, morte dell'autostima.
E poi farsi le sopracciglia è doloroso, o almeno per me lo era finché non ho scoperto il segreto per averle sempre più o meno in ordine: farle tutti i giorni, prima del trucco e appena dopo aver messo la crema idratante. Le prendi quando sono piccole, le ammazzi quando sono ancora poco più che bulbi piliferi: una specie di aborto, ma a scopo estetico. E così facendo la pelle si microcicatrizza: non so quanto faccia bene ai pori, ma sicuramente rende la pratica di depilazione sopraccigliare (posto che questo aggettivo esista) molto meno dolorosa.

Sopracciglia alla Gallagher: le mie al naturale sono tipo così
Chiuso il capitolo sopracciglia passiamo ai consigli per i baffetti.
In questo caso sono io che ne chiedo a voi, io sono una maledetta incapace.
E poi sono bruttissimi: compaiono in periodi che corrispondono a debolezza fisica e cattiveria diffusa, come un segno di riconoscimento quando il protagonista del film diventa cattivo... Ad alcuni vengono gli occhi rossi, a me spuntano i baffi come ai ratti.
Li odio tantissimo e li tolgo con la ceretta, solo che non sono capace.
Innanzitutto mi fa malissimo quindi per trovare il coraggio di strapparla mi ci vogliono almeno cinque minuti e ovviamente la cera rimane appiccicata e le veline unte che sono già presenti nella confezione mi fanno vomitare: sembrano fritte nella pastella per odore e consistenza.
Io infatti uso l'olio d'oliva, meno dannoso ma è ugualmente schifoso doversi ungere la faccia.
Quindi non ho consigli per questa tortura, l'unica fortuna è che è una tortura semestrale: più che altro togliere i baffetti ogni giorno sarebbe, beh preoccupante.

E per citare Francesco, cari fratelli e care sorelle buona domenica!

13 marzo 2013

"Vanità che si bagna nell'autocoscienza di sapermi non banale"

Pensavo che la mamma di Berlusconi doveva soffrire di stitichezza, ci ha messo 9 mesi a fare uno stronzo - e in generale io la politica non la sopporto più sapete? Rubano e parlano, parlano e rubano. 
Pensavo al tamarro che in treno ha ascoltato David Guetta a volume altissimo, e mi ha impedito di leggere Dissipatio H.G. di Morselli: ecco, io credo che le persone che leggono Morselli dovrebbero avere più diritti delle persone che ascoltano David Guetta, ma tanto va a finire che è il MIO account Twitter a essere insozzato da milioni di ragazzine isteriche che si comportano come *roie e sembra che sappiano solo piangere sulle foto delle loro popstars preferite. 
Il punto è che io sono una persona strana: perché leggo troppi libri, preferisco una birra tra amici alla discoteca e non seguo i dettami delle riviste di moda. Perché un uomo per conquistarmi non deve regalarmi un gioiello ma sapermi comprendere, perché preferisco sentirmi dire "Sei spiritosa" piuttosto che "Sei bella". Sono una persona strana, stranissima, e sono contenta che abbiate voglia di leggermi nonostante questo. 

Se anche voi ogni tanto vi sentite così, se anche voi siete stanchi di muovervi tra persone superficiali che ascoltano pessima musica e guardano TV spazzatura, se condividete anche solo una parola tra quelle che ho scritto e in questo momento sorridete sereni perché avete finalmente capito di non essere i soli beh... Sappiate che ci siete cascati.

 
Oggi è la Giornata Nazionale del post Banale, e per celebrarla ho riassunto in poche, semplici righe alcune tra le peggiori banalità che mi sia capitato di ascoltare e le ho riscritte ispirandomi al tono con cui di solito vengono pronunciate: sognante e addirittura profetico.
Qui sotto trovate riportato un dialogo realmente avvenuto diversi mesi fa, tra la sottoscritta e un ragazzo che pensavo potesse interessarmi: 

"Beh, io sono un tipo strano", segue sorrisino mesto, mi aspetto che mi dica di collezionare feci umane.
"E come mai?", chiedo già un po' angosciata. 
"Il mio film preferito è "Qualcuno volò sul nido del cuculo"... Non è del tutto normale".
Ah no? Di solito i film che vincono l'Oscar piacciono a parecchia gente, ma probabilmente sbaglio io. 
 
Il punto è che adorare le storie che parlano dei malati di mente, dei pedofili e dei serial killer non fa di voi dei malati di mente, dei pedofili o dei serial killer. Amare i cimiteri non fa di voi dei necrofili, preferire l'inverno all'estate non fa di voi dei depressi, e se davvero volete vestirvi in modo diverso dagli altri perché non provate a girare nudi con un imbuto sulla testa? 

La verità è che di persone realmente "strane e particolari" ne ho incontrate pochissime, e quasi sempre l'hanno pagato a caro prezzo: il più delle volte non si sentivano speciali, solo diverse. 
Non c'è niente di bello nel pensarsi diversi: chiedetelo a qualcuno, che so, con una malattia degenerativa e un'aspettativa di vita di 25 anni se gli piace essere diverso dagli altri, se gli piace avere una sedia che lo differenzia da tutti i compagni di classe perché quella sedia ha le rotelle.
Chiedetelo al bambino che in classe viene sempre scelto per ultimo quando si fanno le squadre per la partita di calcio, chiedetelo alla zitella col fiato pesante e le gambe storte che a quarant'anni non sa più cosa dire ai propri parenti, alle proprie amiche. 
Chiedetelo a chi non ha più un rene, a chi ha avuto un figlio a quindici anni, a chi vive in mezzo a una strada, chiedetelo e fatemi sapere: sicuramente vi diranno che è proprio una figata.

Grazie a Piscu per la segnalazione: vi consiglio una visita al blog Unknown to Milions che di banale non ha proprio niente.

10 marzo 2013

Essere donna è uno schifo

In ritardo di un paio di giorni, giacché virus non meglio identificati hanno contribuito al deperimento del mio corpicino pallido e malaticcio avvicinandomi al concetto di morte...

Andrò controccorente e perderò qualche altro lettore di sinistra: alla manifestazione Se non ora quando? non ci sono andata, perché poi non sono orgogliosa di essere una donna.
E non solo a causa delle stracitate Olgettine, Letterine e Veline, o i vari mignottoni della televisione italiama, o la Binetti, la Santanché e la Mussolini, no, anche e sopratutto perché essere donna, semplicemente, è uno schifo.
E non per il dolore del parto o le mestruazioni o la costante sensazione di colpa e prigionia o l'incapacità di viversi serenamente il sesso fino ai ennemila anni, lo detesto perché sento che siamo noi le principali responsabili del nostro malessere.
Alzi la mano chi non ha mai illuso un amico facendogli credere che avrebbe potuto essere un fidanzato solo per rinfrescarsi l'autostima, chi non ha mai usato il proprio aspetto fisico per ottenere un qualsiasi beneficio, chi non ha mai preteso atteggiamenti di favore soltanto perché femmina, chi non si è mai comportata da vera stronza.
Essere donna è uno schifo, è la nostra condizione stessa di femmine a rendere tutto così schifoso: ecco come la penso sull'8 marzo, e subito dopo però penso anche che c'è un lato positivo: posso avere delle amiche donne, tante, e senza aver voglia di portarmele a letto.
L'amicizia, o comunque la solidarietà tra donne, quando c'è è uno tra i sentimenti più belli che si possano concepire, una specie di Sacra Alleanza, e non mi riferisco alle manifestazioni in cui Concita De Gregorio vorrebbe essere povera e si fa fotografare in compagnia di una pensionata: mi riferisco all'alleanza quotidiana tra donne sconosciute che si siedono vicine sui mezzi pubblici la sera, uno scambio di sguardi al bagno per farti capire che mi sono venute le mestruazioni e tu dovrai cedermi il posto e lo farai e mi terrai la borsa, e le amiche che rispondono al telefono a qualsiasi ora della notte perché il tuo fidanzato ti ha portato i girasoli ma i girasoli ti ricordano il tuo ex così avete litigato e adesso tu non riesci a smettere di piangere, è quella l'alleanza di cui parlo...e non è ora, non è quando, e soprattutto non è se: è ed è sempre stata.
Quindi, essere donne è uno schifo ed è inutile negarlo solo perché siamo all'8 di marzo, ma all'amicizia tra donne non rinunceremmo nemmeno se vi decideste a partorire e a farvi venire le mestruazioni.

Buona vita della donna a tutte.

La mimosa val bene due giorni, il carlino fiore è per sempre.